Famiglia: cosa si è detto alla serata con Pillon
La Famiglia come ammortizzatore sociale, come tipicità italiana che dovrebbe essere marchiata “DOCG”, che rappresenta una stabilità psicologica per le persone ma anche famiglia come base della società, come orizzonte naturale e come bersaglio degli attacchi mirati del Male e delle lobby malthusiane.
Il quadro che è stato dipinto durante la serata da noi organizzata è per molti oggettivo, per altri esagerato, per altri retrogrado (mah..); ma per i soliti noti contestatori e paladini dei diritti tout-court, non vi è stato spazio di polemica. Impossibile polemizzare in un convegno che si proponeva come scopo quello di ragionare sui sostegni alla famiglia dal punto di vista economico, politico e amministrativo.
Di fronte ad una sala piena e ad un pubblico composto da amministratori locali, militanti, membri di associazioni e semplici cittadini, che ha applaudito diverse volte i relatori (il Direttore della Nuova Bussola Quotidiana Riccardo Cascioli e il Senatore Simone Pillon) che hanno affrontato il tema della disgregazione familiare e di come ci sia un preciso disegno dietro gli attacchi alla famiglia e alle figure della madre e del padre.
In apertura, lo psicologo Alessandro Meluzzi, in collegamento telefonico, ha parlato chiaramente di una mano demoniaca dietro l’attacco alla famiglia: poiché il Male non può attaccare direttamente Dio ma attacca i suoi figli e le sue creazioni, confondendo e mettendo in conflitto tra loro l’uomo e la donna nella loro unione familiare. “È bene che si parli di questi temi in convegni come il vostro, perché si tiene alta l’attenzione e si studiano politiche per combattere questa crisi” ha chiosato Meluzzi, esortando quindi a continuare su questa strada.
Cascioli, rispondendo alle domande di Leslie Mulas, sindaco di Besano e moderatore della serata, ha indicato come ricetta per invertire la rotta quella di descrivere la realtà delle famiglie oggi, parlando di come i dati, i numeri e anche l’esperienza di tutti noi servano per farci capire che tanti discorsi su diritti, su eccessive libertà, su capovolgimenti antropologici e sulla progressiva perdita d’importanza, abbiano prodotto e stiano producendo tutt’ora danni enormi alla famiglia e alla società poiché la prima è la base naturale e antecedente alla formazione della seconda. Meno matrimoni, denatalità, maggiori divorzi e separazioni, perdita di riferimenti educativi e maggiore incidenza di casi affidati ai servizi sociali nei comuni sono spie allarmanti.
Il Senatore Pillon si è concentrato invece sulla strategia di attacco alla famiglia. Strategia che ha attaccato sia la sua dimensione orizzontale, cioè la relazione marito-moglie; sia quella verticale, ossia quella genitori-figli, demolendo le figure di mamma e papà; colpendole nei loro aspetti più peculiari come la maternità (utero in affitto, cultura del vivere senza figli ecc) e l’autorità (intesa come autorevolezza del padre che impone regole e limiti ai figli).
Inoltre la figura dell’uomo e della donna sono state messe in contrapposizione tra loro dalla cultura marxista, portando con sé le degenerazioni del femminismo. La soluzione è quella di un'alleanza tra le due figure e non quella di uno scontro che fa male sia ad entrambi che alla comunità.
Anche il contesto economico e la globalizzazione contribuiscono a minacciare la famiglia sia economicamente che culturalmente: la carenza di risorse economiche per costruirsi un futuro e il mito del giovane “cittadino del mondo” infatti portano con sé l’impedimento ad avere una vita stabile per un giovane, che così è impossibilitato a metter su casa e famiglia in modo definitivo.
Il messaggio di speranza è però arrivato parlando di soluzioni concrete, indicate sia dal Senatore Pillon che dal Consigliere Regionale Giacomo Cosentino: quest’ultimo, parlando delle soluzioni adottate da Regione Lombardia per sostenere i nuclei familiari, ha ricordato le iniziative dei nidi gratis, i sostegni alle famiglie di disabili, la dote unica lavoro e la dote sport che, aiutando le famiglie bisognose, consentono anche di poter ridare dignità e futuro a genitori e figli.
Da parte del Governo invece, Pillon ha citato la flat tax come aiuto economico ai piccoli liberi professionisti che in questo modo possono respirare fiscalmente, evidenziando come le PMI italiane abbiano un forte legame con la Famiglia in senso stretto per via delle numerose imprese a carattere familiare, mentre l’attuale DDL Pillon attualmente in audizione al Senato, pur se ancora in bozza, ha come scopo quello di eliminare alcune storture nei processi di affidamento del minore ai genitori che si stanno separando.
Il nodo fondamentale resta comunque l’unire provvedimenti economici ad azioni culturali: nessuno si sposa solo per un bonus bebè o solo perché reputa che sposarsi sia bello. Alla speranza nel futuro va abbinato anche un sostegno di politiche familiari a tutti i livelli, locale e nazionale, insieme ad una adeguata campagna culturale per tornare a spiegare agli italiani che una società viva e florida è una società i cui le persone si sposano e fanno figli.
Dinanzi a queste impressioni, a questi dati e a queste soluzioni, per i contestatori ritrovatisi nel pomeriggio in centro città a protestare contro una serata ritrovo di presunti “retrogradi, medievalisti e maschilisti”, lo spazio per le polemiche è stato ridotto a zero e anzi, se non altro, il convegno è servito a tutti sia cittadini interessati che contestatori, ai primi per tornare a casa arricchiti da tanti spunti utili, ai secondi per dare un senso alle tante sigle ed associazioni di cui nessuno conosceva l’esistenza.