Il Nostro Pensiero
Documento programmatico
Un poeta a noi caro, Ezra Pound, con questa frase esprimeva al meglio il senso della nostra azione sociale “l’unica cultura che riconosco è quella delle idee che diventano azione”. Bene, le nostre idee ed i nostri valori li abbiamo spiegati poco fa, ora vi raccontiamo con quali proposte concrete e fattibili pensiamo di farli diventare azione.
IMMIGRAZIONE E SICUREZZA
L’Italia si ritrova ad essere frontiera europea eppure è completamente abbandonata dall’UE. Il fenomeno migratorio ha prodotto negli anni insicurezza, aumento di microcriminalità, racket e fenomeni di sfruttamento, forti problemi di convivenza e di integrazione, richieste di diritti sempre più pretestuose, perdita di identità delle nostre città, oltre che situazioni di grande degrado sia per gli italiani che per gli immigrati. Non vogliamo diventare un Paese di persone senza identità e senza futuro.
Ecco perché intendiamo proporre soluzioni concrete e realizzabili per arginare questo fenomeno:
- a) Riqualificazione delle periferie: il degrado porta degrado;
- b) Più agenti di polizia nelle strade grazie ad una riorganizzazione degli uffici pubblici e nuove assunzioni;
- c) Difesa della cittadinanza: no alla concessione della cittadinanza italiana agli stranieri semplicemente “per nascita”, no allo ius soli. La cittadinanza deve essere il culmine di un processo di integrazione dell’individuo all’interno della società italiana;
- d) Stipula o revisione di accordi bilaterali con i Paesi interessati per l’allestimento di centri di identificazione per gli immigrati nei luoghi interessati dalle partenze dei flussi migratori; per operazioni speciali con l’obiettivo di localizzazione, identificazione ed espulsione immediata degli immigrati clandestini presenti nel territorio italiano e per il rimpatrio di tutti coloro che approdano in Italia senza titolo;
- e) Istituzione di un’Agenzia delle Frontiere, che gestisca direttamente e senza mediazione di soggetti del terzo settore i centri di identificazione e di espulsione, le pratiche immigratorie, le politiche legate ai flussi migratori e d’ingresso regolari nel paese, i ricongiungimenti familiari ed i permessi di soggiorno. Un Paese così esposto come l’Italia non può limitarsi ad affidare queste competenze all’ufficio immigrazione di una Questura o a cooperative che speculano su questo fenomeno;
- f) Criteri di accesso ai sevizi sociali che privilegino gli italiani;
- g) Incremento dei controlli per arginare lavoro nero: gli immigrati vengono sfruttati e gli italiani non vengono assunti;
- h) Reintroduzione del reato di immigrazione clandestina e impegnarsi per un attivo blocco alla frontiera laddove possibile, nonché per una immediata espulsione di chi immigra clandestinamente in Italia;
DIRITTO ALLA CASA
La casa rappresenta il bene più importante per i cittadini: senza un’abitazione non è possibile creare una famiglia: nella maggior parte dei casi subentrano problemi di salute e viene perso il lavoro, oltre alla dignità.
Nelle nostre Città esistono centinaia, a volte migliaia, di case popolari/comunali che vengono lasciate sfitte ma, ciononostante, vengono erogati costantemente fondi destinati ai campi Rom ed al sostentamento di immigrati, lasciando senza un tetto i nostri concittadini.
La casa è un diritto fondamentale che va tutelato tramite misure concrete ed efficaci, per tale motivi proponiamo:
- a) Incremento del fondo sostegno affitti: contributo a fondo perduto che viene erogato alle persone in grave difficoltà economica al fine di evitare lo sfratto;
- b) Creazione del fondo sostegno mantenimento abitazione: è, di fatto, un prestito che viene dato a coloro che, ad esempio, hanno perso il lavoro o hanno un familiare con una grave malattia tale da conseguire disagi economici al nucleo familiare; il contributo viene ridato in 36 mesi a interessi zero con un canone concordato per ogni singolo caso. In tal modo il fondo si autorigenera;
- c) Creazione fondo giovani coppie: alle giovani coppie che comprano o affittano una casa e che hanno un reddito annuo entro un determinato limite, vengono pagate le prime 6 rate del mutuo o dell’affitto;
- d) Sgravi fiscali e contributo per ristrutturazioni: per i proprietari di casa che affittano a canone concordato (circa 20% in meno del prezzo di mercato di un normale affitto) viene abbassata l’IMU ai minimi e se si effettuano ristrutturazioni viene acquisito il diritto di accedere ad un fondo per ricevere contributo economico;
- e) Alloggi popolari: rivedere drasticamente i criteri per le assegnazioni delle case popolari dando assoluta priorità agli italiani e procedere immediatamente agli sgomberi degli alloggi occupati abusivamente; aumento dei fondi per la ristrutturazione delle case popolari (soprattutto quelle di proprietà dei comuni).
FAMIGLIA
“Intimo fondamento della nostra civiltà plurimillenaria” (Dominique Venner, 2014), la Famiglia si ritrova da diversi anni sotto attacco da parte di coloro che vorrebbero snaturarla, svuotarla e infine distruggerla, per rincorrere facili consensi elettorali, per malafede o a causa di visioni distorte della vita.
Per questo intendiamo batterci per:
- a) Difesa della famiglia naturale formata da un uomo ed una donna. No ad altri tipi di unione che si pretende abbiano la stessa forma pubblica, svilendo e svuotando la definizione ed il concetto tradizionale di famiglia;
- b) Incentivi alla natalità con bonus bebè e sgravi fiscali su asili nido e beni di prima necessità per le famiglie idonee;
- c) Snellire il processo troppo spesso farraginoso che porta le famiglie ad ottenere bambini in affido o in adozione, senza però svilire il senso del nucleo famigliare né ammettere o facilitare le adozioni da parte di singoli e coppie omosessuali;
- d) No all’aborto se non in caso di pericolo di vita della madre o di gravi malformazioni del feto tali da pregiudicarne la vita nei primissimi anni. Potenziamento dei centri di aiuto alla vita ed assistenza pre e post aborto;
- e) Estensione del quoziente familiare a tutti i servizi pubblici al fine agevolare le famiglie numerose.
- f) Revisione delle leggi sulla separazione per rivedere i criteri che regolano il mantenimento e gli alimenti da parte del marito alla ex moglie ed ai figli al fine di impedire il crearsi di situazioni che sfocino nella povertà del genitore/coniuge mantenente.
GIUSTIZIA
Uno Stato che si rispetti non può prescindere dall’avere una giustizia che funzioni e troppo spesso l’Italia è stata vittima della mala gestione del potere giudiziario; per rilanciare il sistema giustizia proponiamo:
- a) Costruzione di nuovi carceri, utilizzo di quelli costruiti e mai usati ed eventuale riconversione di caserme in disuso a strutture di detenzione;
- b) Responsabilità civile dei magistrati: tutti coloro che commettono un errore nel proprio lavoro ne pagano le conseguenze, tutti ma non i magistrati, i quali se commettono un errore, sia esso per dolo o per colpa, non ne rispondono in prima persona;
- c) Abrogazione della prerogativa dell’aspettativa nei casi di candidature politiche da parte dei magistrati e immediata fuoriuscita dal sistema giudiziario senza possibilità di ritorno poiché nel momento stesso in cui il magistrato manifesta la propria ideologia politica, perde quelle caratteristiche di terzietà ed equidistanza che sono garanzie irrinunciabili di giustizia;
- d) Separazione delle carriere tra pubblici ministeri e magistrati. Troppo spesso abbiamo assistito a sentenze pilotate dall’ambiguità dei ruoli tra Pm e Giudici, che una volta si trovano dal lato di chi accusa e la volta successiva svolgono il ruolo di chi giudica, così da creare un meccanismo perverso di scambio di favori che per nulla giova alla buona giustizia;
- e) Una persona è innocente fino a prova contraria: noi condanniamo le gogne mediatiche e la pubblicazione di fatti di vita privata che nulla c’entrano con le intercettazioni ma servono solo ad esortare un giudizio puramente morale che nulla c’entra col reato;
- f) Eliminazione dell’indulto per impedire che reati legati a crimini contro la persona od il patrimonio non prevedano giorni di galera;
- g) Potenziamento dell’organico della Polizia Penitenziaria, ora sottodimensionata e costretta a lavorare in condizioni di forte pericolosità.
LAVORO – PENSIONI – TASSAZIONE
Sciogliere il nodo delle riforme del mercato del lavoro si dimostra sempre di più un’emergenza reale e concreta. Con la disoccupazione giovanile record degli ultimi trimestri non possiamo fare finta di niente e continuare a subire proposte spot che non intervengono radicalmente sul sistema lavoro/occupazione. Occorre quindi prendere provvedimenti drastici e radicali per invertire la tendenza, ecco quello che proponiamo:
- a) Meno costi ed un piano industriale: incentivi alle assunzioni sono tantissimi e assorbono dai 20 ai 30 miliardi di euro strutturali l’anno (indennità di disoccupazione, riduzioni fiscali e contributive ecc.). Riduciamo queste risorse destinandole alla riduzione dell’IRPEF, eliminando ogni tipo di patrimoniale (ICI, IMU o TARES) sugli stabilimenti e sugli immobili destinati all’attività industriale;
- b) Riforma delle professioni che prevedono albi e esami di stato, con l’introduzione delle lauree abilitanti per eliminare il vero e proprio spreco di tempo che i neo laureati sono costretti a subire spesso in condizioni di reale sfruttamento per poi non vedere premiati i loro sforzi;
- c) Facilitazione dei rapporti tra imprese e scuole professionali al fine di creare un percorso formativo/lavorativo in modo continuativo;
- d) Ristrutturazione totale del sistema fiscale: introduzione della Flat Tax (aliquota unica al 15% o 20% per tutte le fasce di reddito) o al massimo introduzione di due aliquote, 15% e 30%, per semplificare il sistema di calcolo da parte dei contribuenti, da parte della PA, per ridurre a livelli più umani il prelievo fiscale secondo un sacrosanto principio di libertà che deriva dal poter beneficiare in maniera completa dei soldi guadagnati col proprio lavoro, pochi o tanti che siano. Ciò porterà anche giovamento nella lotta all’evasione fiscale e alla fuga di capitali all’estero. Ricalcolo del sistema di detrazioni e deduzioni fiscali per fornire ulteriore incentivo alla lotta all’evasione e per indirizzare e agevolare gli sforzi dei cittadini verso alcuni settori (maternità, trasporti, spese mediche, pensioni);
- e) Ristrutturazione del sistema dell’indennità di disoccupazione, legato all’accettazione di offerte di lavoro consegnate dal centro per l’impiego, sul modello svizzero. La disoccupazione deve infatti essere uno status temporaneo, e non assistenziale.
- f) Aumento dell’occupazione partendo dal turismo: creazione del Ministero del Turismo e uniformare le legislazioni regionali in tema di ospitalità e accoglienza in leggi quadro nazionali, lasciando agli Enti Locali la loro attuazione, la sorveglianza e parte degli introiti;
- g) Cambiamento del sistema pensionistico INPS, da un sistema a ripartizione ad uno a capitalizzazione: il sistema a ripartizione prevede infatti una costante rimodulazione delle prestazioni pensionistiche sulla base della demografia, della natalità, della speranza di vita, poiché i contributi dei lavoratori sono destinati a pagare le pensioni dei già pensionati. Il sistema a capitalizzazione invece dipende principalmente dal versamento del singolo, come nel sistema privato. Dove viene utilizzato, la quota di foraggiamento statale al sistema previdenziale è mediamente sempre più bassa rispetto al sistema a ripartizione.
EUROPA
Il sogno di una Europa rispettosa dei singoli interessi e delle singole identità nazionali è diventato un incubo fatto di nichilismo, tecnocrazia e finanza speculativa, senza radici, senza animo, senza futuro. L’UE sta tentando di “unire” i popoli europei cancellandone le diversità e rendendo alcuni paesi, soprattutto quelli mediterranei, paesi da terzo mondo, a vantaggio, a parer nostro ancora per poco, dei più ricchi paesi del nord.
Per tali motivi, crediamo sia opportuno:
- a) Modificare i trattati Europei ed andare finalmente nella giusta direzione: la sovranità Nazionale deve essere rispettata e non superata, i valori e le esigenze sociali delle singole Nazioni devono entrare a far parte del Patrimonio culturale europeo e devono dettare la politica economica, non viceversa;
- b) Per un’Europa socialmente sostenibile è necessario che il ruolo del Parlamento europeo sia più incisivo: i parlamentari europei, a differenza dei membri della commissione europea, sono direttamente eletti dal Popolo e sono gli unici pienamente legittimati a portare a Bruxelles i veri problemi sociali, economici, ambientali che affliggono il proprio Paese! La delegazione italiana deve fare la sua parte senza essere condizionata dai giochi delle lobby e dalle pressioni delle banche, che troppo spesso abbiamo subito! Gli italiani hanno bisogno di risposte concrete, non di giochi di Palazzo;
- c) Seria politica europea per la gestione dell’immigrazione e maggiori fondi per il nostro Paese, l’Italia non può farsi carico da sola di questo terribile problema di portata europea! Pensiamo ad aiutare queste persone nei loro Paesi e, laddove possibile, integrarli nelle nostre città ma nel pieno rispetto sia delle culture locali che del tessuto lavorativo;
- d) Interventi che riescano ad affermare a livello europeo la cultura ed il valore aggiunto del made in Italy, approvare normative decisamente più stringenti e far applicare dai Tribunali le normative in maniera restrittiva: solo così riusciremo non solo a conservare i posti di lavoro ma anche ad incrementarli notevolmente;
- e) Rivedere la politica sui dazi doganali, sulla concorrenza sleale e dare un forte;segnale politico contro lo sfruttamento dei lavoratori: non è possibile che le nostre aziende possano competere con imprese estere che schiavizzano i dipendenti e, cosi facendo, riescano ad abbassare i prezzi dei prodotti in maniera considerevole.
- f) Creazione dell’Esercito Europeo per la difesa del territorio europeo ed un maggior potere negoziale negli scenari internazionali.
AMBIENTE
L’ambientalismo che si fa ideologia “verde” è uno dei mali che hanno caratterizzato l’Italia negli ultimi 30 anni, poiché è riuscito nella mirabile impresa di non impedire la costruzione di diversi ecomostri in giro per la penisola e allo stesso tempo di bloccare opere fondamentali per lo sviluppo infrastrutturale e per il consolidamento idrogeologico.
Un sano ambientalismo avrebbe impedito la costruzione di interi quartieri fatti di palazzoni orribili su alcuni quartieri collinari di Genova e avrebbe invece permesso opere per mettere in sicurezza le 5 terre, o il gretto del Bisagno, tanto per fare degli esempi, ma invece è accaduto l’esatto contrario. Perfettamente consapevoli però del ruolo importante in termini di occupazione e di volume economico del settore edile e di tutto ciò che ci ruota intorno (artigianato, arredamento, studi di professionisti ecc), dobbiamo coniugare il giusto sviluppo per far ripartire il campo edilizio nel pieno rispetto dell’ambiente.
Le proposte che avanziamo sono:
- a) No al consumo di suolo ma riqualificazione urbanistica di zone industriali abbandonate diffuse in tutte le nostre città: non serve togliere spazi verdi, agricoli o boschivi per costruire, edifichiamo nelle zone oggi degradate e lasciate a sé stesse. Ciò permetterebbe di far ripartire il settore edile, di togliere dal degrado intere aree cittadine e di non consumare ulteriormente suolo vergine;
- b) Incremento del verde nelle nostre città tramite creazione di spazi verdi rionali e ripiantumazione di almeno due nuovi alberi per ogni abbattimento;
- c) Mappatura completa di tutte le zone a rischio idrogeologico e sismico ed avvio di piani straordinari di consolidamento o risanamento dei territori e delle abitazioni non a norma arrivando all’abbattimento, laddove sia strettamente necessario, degli edifici costruiti in zone altamente pericolose;
- d) Preparazione di piani specifici di emergenza per la gestione di calamità naturali con particolare attenzione all’evacuazione delle persone;
- e) Diminuzione dell’inquinamento evitando la creazione di inutili aree a traffico limitato a pagamento (Area C) ma incrementando controlli alle caldaie, ai sistemi di scarico dei mezzi pubblici ed alle autovetture obsolete;
- f) Investimenti per aumentare la qualità del servizio di trasporto pubblico e di mobilità sostenibile (es. bikesharing).